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Mass Balance, perché è una soluzione percorribile.

riciclo_chimico, mass_balance

Oggi, dopo questo continuo bombardamento sull’utilizzo di materiali alternativi alla plastica (carta, vetro, polpa di cellulosa, plastiche compostabili, etc.) di cui abbiamo già parlato nell’articolo “riciclaggio o riutilizzo”, in cui veniva evidenziato l’intervento della D.ssa Regaert (trovate l’articolo QUI) vogliamo parlare di una soluzione proposta che ci sembra molto equilibrata e, al momento, la più sostenibile sia dal punto di vista delle emissioni sia da quello del recupero dei materiali plastici: il “Mass Balance” (o bilancio di massa).

Siamo tutti d’accordo sul fatto che la sfida che ci troviamo ad affrontare si combatte su un duplice fronte, quello della riduzione delle emissioni di CO2, che dovrà tendere a zero entro il 2050 e quella della limitazione di immissione di nuove plastiche nell’ambiente.

Non ci stancheremo mai con il ribadire che non è la plastica ad inquinare ma la maleducazione di chi abbandona questi oggetti nell’ambiente (come d’altro canto avviene anche con altri materiali) ma noi, da buoni esseri facilmente manipolabili dalle mode del momento, sull’onda emotiva di un movimento nato con le migliori intenzioni ma anch’esso facilmente manipolabile, abbiamo iniziato a demonizzare un materiale anziché un comportamento. Ma non vogliamo ripetere anche in questo articolo gli indubbi vantaggi della plastica rispetto agli altri materiali; qui vogliamo parlare del MASS BALANCE e di come questa soluzione può aiutarci ad affrontare questa battaglia.

Ad oggi la plastica viene prodotta con gli olii minerali di scarto da fonte estrattiva (petrolio). È stato stimato che per produrre, ad esempio, 1 kg di Polipropilene (PP), una delle plastiche maggiormente usate nel settore alimentare, si immettono nell’ambiente circa 1,65Kg di CO2.

Ma la plastica, in questo caso il PP, può essere prodotta, non solo da olii minerali da fonte estrattiva ma anche da olii vegetali da scarti di produzioni alimentari; si tratta di materia prima di seconda generazione, non in competizione con le produzioni alimentari (olio di palma, colza, ricino, etc.), oppure da rifiuti o residui come olio grezzo derivato dalla lavorazione della carta o del legno. È stato stimato che, per produrre 1kg di PP da questi olii si assorbe circa 1,99Kg di CO2 dall’ambiente e questo se ci pensate è fantastico. Questo, però, non risolverebbe il problema dell’immissione di nuove plastiche nell’ambiente oltre, probabilmente, a non essercene a sufficienza per far fronte alla forte richiesta. Per affrontare la seconda sfida ci viene incontro il “riciclo chimico”: Questo processo si basa sulla “pirolisi” da cui si ottiene un olio che, una volta raffinato può essere lavorato per la realizzazione di nuova plastiche (oltre ad ottenere gas di recupero). Questo processo ha però delle emissioni di CO2 che possono essere equiparabili a quelle da fonte estrattiva.

Che fare allora? Privilegiare l’utilizzo delle plastiche da fonti rinnovabili, azzerando, anzi andando in negativo sul fronte delle emissioni ma al tempo stesso immettendo nuove plastiche oppure privilegiare il riciclo chimico che ha si le emissioni di CO2 a cui siamo abituati ma ci aiuta a togliere rifiuti dall’ambiente?

Per vincere la battaglia dobbiamo unire le forze e qui interviene il “Bilancio delle masse”.

Abbiamo visto che bilanciando la quota di materiale da fonte rinnovabile con quella da riciclo chimico possiamo arrivare ad un manufatto ad emissioni zero al tempo stesso eliminando rifiuti dall’ambiente.

Al momento questa è la soluzione che ci convince di più.

ISCC PLUS SAF BIANCO Per poter avvalersi di questa proposta occorre far parte di una filiera certificata con la Certificazione ISCC PLUS di cui la nostra rappresentata SAF BIANCO è in possesso.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci.

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La GLPS SRL è un’agenzia di rappresentanza di articoli di imballaggio primario per le aziende operanti nel settore alimentare, con una forte specializzazione nei settori caseario, gelato, gastronomia e pasticceria.

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